L’alternanza tra il caldo sole siciliano e le fresche ombre dei suoi antichi vicoli mi colpì per prima quando arrivai a Modica. Questo gioiello barocco, incastonato tra le colline del Val di Noto, si sviluppa come un labirinto di strade acciottolate e piazze nascoste, ciascuna delle quali sembra voler raccontare storie secolari. L’architettura barocca, con grandi chiese e palazzi decorati, faceva parte di questo ambiente che mi ha fatto sentire come se fossi tornato indietro nel tempo.
Il mio viaggio è iniziato con una passeggiata nel cuore della città, dove l’odore del pane fresco e delle erbe aromatiche si mescolava con l’aroma intenso del cioccolato.
A Modica, il cioccolato è famoso, e sembra che un piccolo negozio si riveli in ogni angolo della città, con maestri cioccolatieri che lavorano meticolosamente e con passione in ogni angolo. Il dolce profumo mi attirò e, entrando, un anziano cioccolatiere mi accolse con il suo ultimo capolavoro: il cioccolato al peperoncino. Dolce, piccante—completamente vivo sulle mie papille gustative. Ogni giorno a Modica portava una nuova avventura gastronomica. La cucina locale si è rivelata un trionfo di sapori e tradizioni. Una sera, sono andato alla trattoria nascosta dietro la piccola piazza. Il proprietario, un uomo di quasi cinquant’anni, mezzo sorridente, mi suggerì quasi di provare i maccheroni con sugo di maiale. Dal primo sguardo al piatto, ho capito la ricchezza e la semplicità del suo sapore. La salsa era bella densa con un sapore aromatico che aveva un retrogusto di finocchietto selvatico—era perfetto per la carne tenera.
Un giorno, mentre vagavo, mi imbattei in un piccolo mercato all’aperto. Le bancarelle erano piene di frutta e verdura fresche, formaggi locali e, naturalmente, cioccolato in ogni forma immaginabile. Ho comprato delle arance rosse, solo per il loro intenso colore e profumo agrumato.
Mentre camminavo, gustando il mio pezzo maturo, incontrai una piccola nonnina che vendeva miele e marmellate fatte in casa. Abbiamo chiacchierato, e mi raccontò della sua infanzia e di tutte le tradizioni della sua famiglia. Mi premette letteralmente un barattolo della sua marmellata di limoni nelle mani, dicendo che era fatta con i frutti del suo giardino.
Modica era bellissima di notte. Ricordo una sera in particolare, seduto su una panchina in una piccola piazza e guardavo le luci della città riflesse nelle pietre antiche. Potevo sentire la musica di qualche taverna e dalle finestre sopra, mentre il cielo notturno era pieno di stelle. Mi sentivo calmo e avvolto in un’atmosfera che sembrava irreale nella sua bellezza. Ogni incontro in questa città è stato gratificante per me. Ho incontrato un giovane artista che faceva acquerelli delle vedute panoramiche di Modica, e abbiamo parlato di quale tipo di ispirazione questa città gli aveva dato. Mi mostrò le sue opere, e sono rimasto davvero colpito da come era riuscito a catturare lo spirito del paesaggio con pochi tratti di pennello. Nell’ultimo giorno, mi sono diretto a visitare la Chiesa di San Giorgio, un vero capolavoro del Barocco siciliano. Salendo le scale che portavano alla chiesa, era impossibile non meravigliarsi del lavoro delle persone che l’avevano fatto con tanta dedizione e abilità. Le vetrate coloravano l’interno con la luce e giocavano sulla colorazione delle pareti e del pavimento. Mi sono seduto in silenzio per alcuni secondi, riflettendo su tutto quello che avevo vissuto nei giorni passati.
Modica mi ha regalato un’esperienza unica, un viaggio pieno di scoperte e momenti di vera felicità. Il suo cioccolato, il suo cibo, la sua gente, i suoi paesaggi mi hanno profondamente toccato, e so che un pezzo del mio cuore rimarrà sempre in questa incantevole città. Mentre me ne andavo, l’anima piena di ricordi dolci e intensi, sapevo che Modica sarebbe rimasta per sempre in me, un luogo di cui parlare e sognare di ritornare.
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